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Ogni settimana al cinema con il Politico.it Tenetevi forte: 4 stelle e mezzo d’Ulivieri E’ (per) il film “su Facebook” di Fincher Apriamo dunque con The Social Network

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E’ il giorno del cinema sul giornale della politica italiana. Il giornale di Attilio Palmieri, il giovane e talentuoso critico cinemato- grafico de il Politico.it. E del grande critico (a sua volta) e scrittore fiorentino. Non rinunciamo al “riposo attivo” del quale parlavamo qualche domenica fa; e a margine della seconda recensione di Ulivieri – qui sotto – guardiamo anche oggi al futuro. Ma non possiamo non cominciare, questa volta, con il film che merita il voto più alto fino ad ora. Un film che – per una volta – è puro cinema (anche se intreccia una rivoluzione sociale e culturale che si innesta nel solco di internet). Un cinema moderno e compiuto, secondo Ulivieri, che recensisce The Social Network.

Nella foto, Jesse Eisenberg nei panni di Zuckerberg nel film

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The Social Network

REGIA: David Fincher

ATTORI:
Jesse Eisenberg
Andrew Garfield
Justin Timberlake
Armie Hammer
Max Minghella

GENERE: Biografico

DURATA: 120 min.

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di FABRIZIO ULIVIERI

E’ solo 7 anni fa ed è già storia.

Tutto comincia in una fredda notte del 2003.

Un nerd (un secchione) + una ragazza seminerd siedono al tavolo di una cafeteria.

Il nerd è LUI: Mark Zuckerberg! Il creatore di Facebook. E di che parla il nerd alla seminerd? Di soldi e probabilità, perché lui di come si parli ad una ragazza proprio non ne ha idea. Allora Zuckerberg era solo un nerd stronzo, poi sarà uno stronzo che vuole fare lo stronzo anche se sotto sotto non lo è più.

L’università (Harvard) ai tempi della cafeteria era un gran commercio di chicks (fighette) soprattutto di great-looking-chicks (superfighette) come carne per gli esclusivi club dell’università. E anche Zuckerberg aveva bisogno di una chick al punto da confondere una seminerd con una chick. Quella seminerd, quella notte del 2003, lo pianta e quella notte sarà il motore che tutto moverà fino ai 500 milioni di amici di oggi.

Il piantato nerd Zuckerberg, appena piantato, ritornerà di corsa (con l’infradito ai piedi) alla sua camera, si siederà al tavolo e rivoluzionerà il mondo grazie ad un algoritmo dell’amico Eduardo che gli servirà in quella notte per valutare quanto una figa sia più figa di un’altra: in 2 ore si avranno 22.000 contatti e la rete di Harvard salterà.

Certo difficile non pensare alle antiche parole del Poeta: Nam fuit ante Helenam cunnus taeterrima causa belli. La nascita del più famoso social media (almeno come ce lo descrive il film) in fondo ruota intorno al semplice pensiero del Poeta latino e intorno ad un nerd con la faccia da stronzo, che frega tutti: dagli amici al migliore (ed unico) amico.

A parte la disputa di nerds e chicks il film è di un gran movimento e tensione, con dialoghi che vanno a mille ma dove non perdi nulla perché tutto è ben compatto, con un linguaggio da rete che viene su velocissimo dalle trame del film e fra emails e sms che le puntellano.

Un grosso film che, a mio parere, rappresenta il migliore esempio di una fresca modernità cinematografica per struttura ed incastri.

Quattro stelle e mezzo.

FABRIZIO ULIVIERI


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